sabato 31 maggio 2025

Presti a Reitano

È ancora una volta la necessità e l'urgenza dell'eresia il motore che muove la nuova avventura che il mecenate Antonio Presti è pronto a presentare al pubblico l'1 e il 2 giugno a Villa Margi, frazione affacciata sul Tirreno nel comune di Reitano, nel Messinese. Una enorme ammonite a presidiare il cancello del nuovo Atelier sul mare - asteroide20049antoniopresti, un cavallo eretico alto quasi 5 metri, sei scudi realizzati da materiali di riciclo, tutti dedicati alla memoria dell'artista e maestro palermitano Giusto Sucato, figura di riferimento di una corrente artistica che si è sviluppata nel capoluogo a partire dagli anni '70 e amico fraterno di Presti. Le opere aprono la Triennale della contemporaneità voluta dal mecenate, in collaborazione con la Regione siciliana e l'assessorato ai Beni culturali e con il comune di Reitano.    È la storia di una rinascita, di un nuovo inizio, quella che arriva da Villa Margi. Lì, nello stesso fazzoletto di terra in cui campeggia la Finestra sul mare - il Monumento per un poeta morto realizzato dall'artista Tano Festa in memoria del fratello poeta - riparte l'Atelier sul mare-Asteroide 20049antoniopresti.     Lo fa inaugurando le nuove opere realizzate dagli artisti Antonello Bonanno Conti, Giacomo Noyà e Pablo Sucato, figlio di Giusto. A cingerla, le robuste mura in cui campeggiano sei scudi dedicati a Giusto Sucato, realizzati dal figlio Pablo insieme a Noyà.     I sei scudi rinascono da materiali di recupero. Realizzati a partire da altrettanti vecchi tavoli rotondi in legno, riprendono i pesci e le altre opere d'arte di Sucato. "Creava arte recuperando vecchie zappette, chiodi, barattoli di latta - racconta Pablo Sucato - Negli anni '70 era avanguardia pura.     Ringrazio Antonio Presti nell'avere voluto valorizzare l'opera di mio padre, per me è un riconoscimento prezioso". Infine, il cavallo eretico, realizzato da Antonello Bonanno Conti, un'opera di quasi 5 metri, in acciaio inox specchiante. "L'idea è quella di realizzare un'opera che riflettesse la realtà, che ricordasse a chi lo osserva che davanti alle certezze dobbiamo aggrapparci più forte alla nostra capacità di dubitare. È lì che trova spazio l'eresia".     È Presti, infine, a legare tutti gli elementi, riportando l'intero percorso all'urgenza dell'eresia: "In questo momento storico anestetizzato da un generale disorientamento e da una effimera rappresentazione della bellezza, come immagine dell'apparire e non dell'essere - osserva il maestro - è necessario il coraggio di una scelta di differenza come libertà di pensiero". 

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